Fiat è tutto: “impresa e sindacato”
“Da questa mattina, alle Carrozzerie di Mirafiori, si sta verificando un fenomeno singolarissimo. La produzione viene fermata dall’Azienda e gruppi di lavoratori vengono riuniti dalla gerarchia aziendale che spiega loro, a modo suo, i contenuti dell’accordo separato del 23 dicembre. In pratica, la Fiat sta facendo le sue assemblee.”
“In altre parole, nel silenzio dei sindacati firmatari, l’Azienda ha assunto non solo la guida diretta del fronte del sì, ma addirittura l’iniziativa di sostituirsi ai sindacati stessi.”
“A questo fatto, già clamoroso, se ne aggiunge un altro gravissimo. I capi dicono ai lavoratori delle Carrozzerie che il testo dell’accordo – che è stato distribuito ai lavoratori solo dalla Fiom, ovvero dal sindacato che non lo ha sottoscritto – non sarebbe l’ultima versione dell’accordo stesso. Questa è una patente bugia che, evidentemente, viene diffusa a scopi puramente propagandistici.”
“Le cose non stanno come dice la Fiat, ma se quel che i capi stanno dicendo fosse vero, in quale luogo segreto l’accordo sarebbe stato modificato? E ancora: i sindacati firmatari ne sono stati informati? E soprattutto: su che cosa veramente si voterà nel referendum del 13 e 14 gennaio?”
“Altro che modernità e innovazione delle relazioni sindacali, la realtà è che oggi alla Fiat i lavoratori vengono considerati come una proprietà aziendale e non è previsto nessuno spazio per una loro autonoma rappresentanza. Siamo tornati all’epoca dei padroni delle ferriere.” Questa è la dichiarazione di Giorgio Airaudo, segretario nazionale e responsabile auto della Fiom-Cgil.