..era il 2011 “Abbiamo chiuso Malagrotta”


Il presidente Polverini in studio Adnkronos risponde alle domande delle giornaliste Mia Grassi e Sara Di Sciullo e tra i vari temi parla anche dei rifiuti, vicenda che dopo diciotto mesi di emergenza, dal luglio del 2011 al prossimo 31 dicembre 2012, non ha trovato ancora soluzione.
Per chi ha seguito poco la vicenda, rimane incomprensibile come non si riesca a evolvere il trattamento dei rifiuti urbani di Roma, come dovrebbe essere per una capitale moderna e civile, ossia attraverso una raccolta differenziata e riesce difficile capire perché non vengano adottate politiche di riduzione dei rifiuti, di riuso e di riciclo sostenendo un’economia che tende al ripristino e riutilizzo delle materi prime, anziché pensare che l’unica soluzione sia nascondere tutto in una discarica, inquinando il territorio e costringendo intere popolazioni a convivere con fumi e veleni o nella versione riadattata, ma non meno medievale d’incenerire tutto, come se il nostro contributo all’entropia non fosse abbastanza.
La scelta della discarica giustificata con un costo minore rispetto a una raccolta differenziata, oltre ad essere dimostrato seriamente è un’evidente incapacità, ma ancora oggi ascoltare la Polverini rivendicare la scelta di Corcolle fatta un anno fa dal prefetto Pecoraro assieme alla Regione dimostra l’irresponsabilità e superficialità di coloro che lontano da qualsiasi confronto con le popolazioni avevano “nominato” come siti quei territori.
La scelta del prefetto Pecoraro e della Regione era stata Corcolle sul territorio di Roma e Quadro Alto sul territorio di Riano, serve poco ricordare che fino al 25 maggio 2012 questa era la soluzione annunciata.
Oggi, vorremmo che la Polverini, ormai presidente dimissionario, comprendesse il danno in quantificabile fatto a Riano, piccolo Comune al confine nord di Roma, vorremmo che la Polverini capisse come ha distrutto l’economia di questo territorio che pur non essendo idoneo e pur non essendo divenuto la nuova Malagrotta, che ricordiamo, è la discarica più grande d’Europa, è ancora oggi il paese della discarica; vorremmo che la Polverini giudicasse irresponsabili le proprie decisioni che hanno destinato alla “morte economica” questa Comunità rendendola ancora più debole e ricattabile da realtà economiche più o meno legali che operano nel Lazio e non solo, vorremo in definitiva che prima di “abdicare” definitivamente risarcisse Riano, paese sacrificato all’incapacità e superficialità Istituzionale.
Basta, questa è l’unica condizione possibile, e riascoltare le parole di oggi della Polverini non lo permette: “…Lì si era riusciti, questa è un’altra questione che io rivendico fortemente, perché il prefetto Pecoraro al quale avevamo chiesto, in particolare io, ma insieme a me poi anche il presidente della Provincia Zingaretti e il Sindaco di Roma, di darci una mano e quindi di dare la sua disponibilità per essere commissario, insieme alla Regione aveva individuato una soluzione alternativa a quella che era la discarica di Malagrotta. Malgrado i vari incontri di natura chiamiamola politico istituzionale tra il Prefetto e me, tra il Prefetto e il presidente della Provincia, il Prefetto e il Sindaco, nel momento in cui siamo andati in conferenza dei servizi, la Provincia ha dato un parere diverso da quello che il Prefetto stesso si aspettava e quindi da quel momento in poi venuta meno il nuovo sito individuato ci siamo trovati in una situazione di assoluta difficoltà, con un cambio di Governo che poi come tutti sanno ha anche provveduto a cambiare il prefetto Pecoraro, nominando un altro prefetto al suo posto quindi io anche lì, vi ricorderete le paginate che ho avuto contro, ho preso una decisione che ho condiviso con grande senso di responsabilità sono state dette tantissime cose che non corrispondevano alla verità rispetto a quel sito, addirittura, ricorderete, chiamando in causa quotidianamente l’Unesco…..” continua nel video.

approfondimento: Riano “modello di lotta civile”

Carmelo Sorbera

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