Afghanistan, Frattini: “Pronti ad andare nelle zone calde”
In Afghanistan “il numero dei nostri soldati crescerà fino a 2.800 dagli attuali 2.300 e per il periodo elettorale, circa mesi, c’è la nostra disponibilità a fornire un contingente supplementare di 200-250 uomini”. In un’intervista al ‘Corriere della Sera’ il ministro degli Esteri Franco Frattini ha spiegato il programma di dispiegamento delle truppe italiane in Afghanistan, in vista del voto presidenziale di agosto, non escludendo un maggiore sforzo nelle zone più calde del paese, come nella provincia di Helmand, ma solo “a richiesta e non in via permanente”.
Sui rapporti tra Roma e Washington, Frattini ha ribadito il colloquio previsto per il 27 febbraio con l’omologa statunitense, Hillary Clinton: “Privilegio la sostanza rispetto alla corsa per arrivare prima a Washington” afferma il ministro, che sull’assoluzione degli imputati del processo per l’omicidio Politkovskaya spiega: “E’ stata concordata una dichiarazione europea che esprime rispetto per la giustizia russa e auspica un processo di appello. Resta però la questione politica, continueremo a svolgere un’azione di persuasione e di convincimento ma senza clamore perchè questo otterrebbe un effetto contrario a quello desiderato”.
Sulla eventuale accoglienza di ex detenuti di Guantanamo, il ministro degli Esteri ha chiarito: “Si tratta di persone assolte, oppure non processate perchè su loro non esistono indizi di colpevolezza e che non possono essere inviate nei rispettivi paesi di origine per i rischi altissimi che ciò comporterebbe per la loro sicurezza. A noi viene chiesto di custodire in Italia ed eventualmente di controllare persone con queste caratteristiche”.
Frattini plaude poi all’apertura di Obama verso l’Iran ma sottolinea la condizione imprescindibile del rispetto delle regole di monitoraggio internazionale, e si dice “fiducioso sullo sblocco positivo della vicenda” Battisti. “Se così non sarà – dice il ministro – ci vedremo costretti a trovare una strada stretta che salvi l’amicizia con il Brasile ma esprima anche il dissenso e l’indignazione della nostra opinione pubblica”.
Infine sulla crisi economica Frattini ha messo in guardia dal rischio protezionismo e dalla distruzione del mercato interno e auspica un messaggio di coesione europea. Sul G8 italiano che si svolgerà all’apice della crisi economica Frattini detta la priorità dell’agenda: Africa, ambiente, agricoltura, e parla di una strategia inclusiva e rappresentativa. Resta – ha concluso -l’interrogativo: “Come depurarci da alcuni trilioni di titoli drogati che potrebbero rappresentare fino a dieci volte il Pil del mondo”.