Come creare dei “mostri”
Rita Bernardini attacca i media che hanno avuto poca cautela nel mostrare le immagini e le foto dei due romeni accusati dello stupro avvenuto nel Parco della Caffarella.
Come le si può dare torto quando ad esempio delle autorevoli testate giornalistiche come il Tg2 ogni giorno hanno offerto foto e filmati, per diversi minuti in ogni edizione con protagonisti i volti dei due romeni?
La Bernardini chiede “Cosa hanno da dire oggi quei direttori di giornali e telegiornali che hanno sparato le immagini dei romeni come autori dello stupro alla Caffarella?” In casi simili si devono attentamente valutare le conseguenze “Si rovina la vita delle persone e nello stesso tempo si diffonde il razzismo” dice la parlamentare dei radicali all’Adnkronos. E continua “pensate quanto ci vuole per togliere dalla mente della gente l’immagine del mostro sbattuto in prima pagina. Nei confronti dei romeni c’è stata una vera e propria campagna”. La Berardini ha ricordato il caso storico di Girolimoni ( Gino Girolimoni fu vittima di un grave errore giudiziario, ingiustamente accusato di pedofilia e violenza sessuale).
Attesa la decisione dei giudici del tribunale del riesame.
Di certo l’impianto accusatorio nei confronti dei due sospettati sembra avere pochi riscontri oggettivi rilevanti.
Le discordanze nell’identikit e l’esito dell’esame del dna suscitano molte perplessità.
L’avvocato La Marca difensore di uno dei romeni ha reso noto che mancano diverse carte nel fascicolo relativo alle indagini: “Le audizioni delle persone indicate dall’assistito quali alibi e le risultanze tecniche scientifiche degli accertamenti in corso su tamponi, abiti, cicche, fazzoletti, tracce biologiche e di sangue, e sulle impronte digitali rilevate sulle Sim dei cellulari dei due minorenni”.