Pensioni, Governo: “Età donne? C’è bisogno di approfondire”
Il governo italiano non ha ancora inviato un documento alla Commissione Europea sulla questione dell’innalzamento della pensione per le donne impiegate pubbliche. Lo ha riferito il sottosegretario del ministero per il Lavoro e gli affari sociali Pasquale Viespoli, che a Bruxelles ha partecipato al Consiglio occupazione e affari sociali dell’Ue.
“C’e’ bisogno ancora di approfondire” ha spiegato Viespoli, il quale ha aggiunto che “attiveremo un tavolo dedicato al tema con le parti sociali, con rapidita’, in modo che la decisione emerga dal dialogo”. Si trattera’, inoltre, ha spiegato ancora il sottosegretario, “di far si’ che in sede europea sia piu’ chiara la peculiarita’ italiana”.
Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, dal canto suo, ritiene che “nessuna donna potrà dire no” all’innalzamento dell’età pensionabile a 65 anni per le dipendenti pubbliche come chiede la Corte di giustizia europea: “se le si dice che tutto quanto risparmiato nella spesa pubblica sarà usato per welfare familiare, asili nido, carriere e salari per le donne”.
“Diverso – ha continuato il ministro – è se si innalza soltanto l’età pensionabile e quanto risparmiato viene messo da altre parti. Sarebbe poco accettabile. Quanto alla possibilità che l’eventuale innalzamento per le dipendenti pubbliche sia solo il primo passo il ministro ha ribadito che l’eventuale provvedimento è legato a una sentenza dell’alta corte europea, “poi che ci sia una riflessione generale sul welfare pensionistico, sui suoi costi, sul fatto che è stato cambiato tante volte e che la gente ne ha piene le scatole è un dato di fatto, ma non stressiamo gli italiani”.
Brunetta ha inoltre risposto al segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, che chiede di migliorare i servizi sociali a favore delle donne prima di valutare qualsiasi ipotesi di innalzamento dell’età pensionabile. Secondo il ministro si tratta di “ragionamenti politico-sindacali perfettamente legittimi, poi c’è la condanna della Corte. Il fatto che Bonanni chieda al Governo asili nido, equi salari per le donne e welfare familiare migliore è legittimissimo, ma bisogna tenere conto della sentenza”. Quanto infine al leader della Lega, Umberto Bossi, che ha chiesto di ascoltare il parere delle donne prima di toccare la loro età pensionabile, Brunetta ha ricordato di essere stato eletto “anche da donne, più donne che uomini come per tutti gli eletti”. Il ministro ha citato dei sondaggi secondo i quali sull’innalzamento ai 65 anni c’è un consenso tra il 65 e il 70% “che sale se l’innalzamento viene legato alla compensazione rispetto al ciclo di vita attiva”.