Primo via libera al federalismo fiscale
Il Consiglio dei ministri, in via preliminare, ha dato il primo via libera allo schema di disegno di legge-delega in materia di federalismo fiscale. I tempi per l’approvazione definitiva, però, slittano a dopo il 25 settembre, contestualmente alla Finanziaria.
Lo ha annunciato il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli che, accogliendo la richiesta di un maggiore confronto da parte degli enti locali, ha fissato la seconda convocazione della conferenza unificata per il 25 settembre, nel corso della quale verranno esaminati gli emendamenti delle Regioni che seguiranno al primo incontro in Conferenza, fissato per il 18 settembre.
“E’ una testo – ha dichiarato il ministro Calderoli – su cui si è ampiamente lavorato, fatto per far star meglio tutti e non penalizzare qualcuno. Penso che il grande obiettivo di coniugare efficienza e solidarietà sia stato raggiunto attraverso un confronto con tutti i ministri. I diritti costituzionali saranno garantiti su tutto il territorio nazionale”.
Nel merito, con il ddl – precisa il ministro della Lega Nord – “si chiede una responsabilizzazione amministrativa, una trasparenza della gestione dei fondi e un controllo delle risorse pubbliche da parte del cittadino, che verificherà sempre l’entrata delle risorse stesse”.
Sul chi va là le Regioni che, al momento, frenano gli entusiasmi del ministro e, oltre a criticare il metodo d’approvazione (“è negativo – fanno sapere – che non si siano tenuti i necessari incontri con le Regioni e le Autonomie locali prima del varo in Consiglio dei ministri, secondo il percorso che pure avevamo concordato con Calderoli”), chiedono al governo chiarimenti adeguati sulle coperture.
“Noi – ha affermato Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni – vogliamo il federalismo ma non vogliamo conseguenze negative. Chiediamo che le competenze siano adeguatamente finanziate”.
“Nei contenuti, sarà la Conferenza delle Regioni della prossima settimana – ha precisato Errani – a fare le necessarie valutazioni e a presentare proposte. Riteniamo che debba esserci la garanzia, già nel testo della delega, delle risorse necessarie per realizzare nelle regioni e negli enti locali l’esercizio delle competenze trasferite, a garanzia di tutti i livelli istituzionali, ma soprattutto per assicurare ai cittadini, e su tutto il territorio nazionale, tutti i diritti, che soprattutto in campi come l’istruzione, la sanità e l’assistenza, sono fondamentali. E questo punto deve trovare una esplicitazione chiara nella delega stessa”.
Nella bozza, da quanto si apprende dal ministro Calderoli, nessuna nuova tassa, compartecipazione e dirottamento di tributi erariali agli enti locali, fine dei criteri di ‘spesa storica’ a favore di quelli di ‘spesa standard’, possibilità per Comuni e Province di istituire tasse di scopo.
La bozza sul federalismo fiscale, composta da 22 articoli, è disponibile sul sito web del ministero (www.riformeistituzionali.it).