Cinema, calcio e ‘desaparecidos’: un film per non dimenticare
“E’ un film per non dimenticare quello che accadde in Argentina tra il ’76 e il 1982, con i 30 mila desaparecidos durante al dittatura della giunta militare”: è quanto ha detto Stefano Incerti presentando “Complici del silenzio”, un film che in 50 copie uscirà il prossimo 17 aprile, distribuito da Mediaplex Italia e a giugno anche in Argentina.
Alessio Boni è il protagonista nel ruolo di un giornalista sportivo italiano inviato a seguire i Mondiali di calcio del ’78 e che si ritrova coinvolto nei fatti criminali e nelle violazione dei diritti umani della giunta militare di Jorge Videla.
“Racconto la storia di un corto circuito – ha spiegato Incerti – della contrapposizione della gioia degli argentini per la vittoria dei mondiali di calcio al dolore e al dramma per le sevizie e le torture operate dai militari”.
“I politici italiani – ha svelato Italo Moretti, giornalista e scrittore che segui’ come inviato in Sudamerica per il Tg2 di Andrea Barbato le vicende del Cile di Pinochet e dei desaparecidos argentini – sapevano benissimo cosa avveniva nell’Argentina della giunta militare di Videla nel 1978. Ma non parlarono e anche i giornalisti furono imbavagliati”.
“In una mia intervista all’ammiraglio Emilio Eduardo Masera, creatore dell’Esma, la scuola navale meccanica della Marina dove avvenivano le torture dei desaparecidos e dove sono state seviziate circa 5000 persone – racconta Moretti alla conferenza stampa di “Complici del silenzio”, film di Stefano Incerti con Alessio Boni dal 17 al cinema -. Lo stesso capo militare mi ha raccontato che incontro’ all’Excelsior di Roma Andreotti e Fanfani che gli consegnarono dei foglietti con i nomi di alcuni desaparecidos che avevano interesse che fossero ritrovati”.