Sicurezza sul lavoro, spunta il lodo ‘salva manager’
Nessun dorma, un mostro legislativo si aggira in Parlamento. Nelle nuove norme sulla sicurezza sul lavoro c’e’ una norma “salva manager” che mette a rischio il processo Thyssen. La denuncia arriva da Giorgio Cremaschi della Fiom Cgil. “Se passa questa novità contenuta nell’articolo 10 bis, i livelli alti dell’azienda non saranno più responsabili di gravi infortuni. E’ una norma ammazza processi, un lodo Alfano per i top manager. Se la norma non cambia, “le responsabilità – precisa Cremaschi – ricadrebbero così sui lavoratori, medici, fornitori e progettisti”.
Gianni Rinaldini, segretario della Fiom, si appella alle Regioni che stanno valutando il testo e al Capo dello Stato Giorgio Napolitano affinché venga rimossa questa norma “vergognosa e che pone problemi di costituzionalità”.
La Fiom accusa governo e Confindustria di voler affievolire il testo unico sulla sicurezza sul lavoro, varato dal precedente governo, alleviando “prevenzione e pene”. Il testo, secondo la Fiom, “è in costante riscrittura ma questa norma ‘salva manager’ è di una gravità inaudita”.
Giorgio Cremaschi informa che in alcune aziende “stavano già distribuendo ai capireparto e capisquadra carte da firmare perché si assumano la responsabilità della sicurezza. Con le norme attuali non avrebbero alcun valore, ma se passa questa modifica…”.
Inoltre, continua la Fiom, “la materia non rientra nella delega votata dal Parlamento”. Gli avvocati che seguono il processo Thyssen, Elena Poli e Sergio Bonetto, lanciano l’allarme per il destino di questo e altri processi sulle malattie professionali.
“Saranno responsabili – prevede Poli – quelli più vicini all’evento e non chi sta in alto”. “Siamo di fronte a un’altra porcata – osserva Rinaldini – di cui ci siamo accorti grazie ai nostri legali”. Il testo viene così “stravolto” in modo “grave e inaccettabile, tanto più in presenza del processo Thyssen.