Berlusconi: i migranti
Le parole del Premier Berlusconi e i pensieri del Commissario Montalbano.
Ci era capitato, ‘na volta, per so disgrazia, propio ‘n mezzo alla scinnuta di ‘sti povirazzi e da allura aviva addeciso di non assistervi cchiù. (..) A vidirli, arrinisciva a reggiri a quell’occhi sgriddrati dallo scanto per quello che avivano passato e per l’incirtizza del loro futuro, arrinisciva a reggiri alla vista di corpi macilenti che non si tinivano addritta, delle mano che trimavano, delle lagrime mute, delle facci dei picciliddri che addivintavano facce di vecchi in un momento…
Quello che non arrinisciva a reggiri era l’aduri. Ma forsi l’aduri non c’era, era ‘na sò immaginazioni. Però fantasia o no, lui lo sintiva e gli tagliava le gamme, gli spirtusava il cori.
Non era un aduri che nasciva dalla mancanza di pulizia, no, era ‘na cosa completamenti diversa. Svaporava dalla loro pelli l’aduri antico, ma prisenti, e forti, della disperzioni, della rassegnazioni, delle disgrazie patute, delle prepotenze subite, delle violenze accettate calanno la testa ‘n terra.
Ecco, erano i dolori del mondo offeso, come aviva liggiuto in un libro di Elio Vittorini, che mannavano quell’aduri che feriva. (Commissario Montalbano) tratto da “L’età del dubbio” di Andrea Camilleri.