Schinaia: “Qualche ragazzino pensava di farsi giustizia”
Molti i messaggi di solidarietà al Procuratore della Repubblica di Verona, Mario Giulio Schinaia per la vile aggressione subita la scorsa notte da un giovane che l’ha colpito con una bottiglia alla testa. Le indagini sono della Digos in ogni direzione, una delle piste porta verso gruppi estremisti violenti.
Il Procuratore Schinaia è stato aggredito alle spalle da un giovane che l’ha colpito con una bottiglia al ritorno da una sacra di paese a cui aveva partecipato a scopo di beneficenza ad Avesa, appena fuori Verona.
Il Procuratore Schinaia dice: “Tutto questo avviene nel bel mezzo di una serie di indagini che stiamo svolgendo e che sto personalmente svolgendo in questa città”.
Da ricordare anche che si sta svolgendo il processo Tommasoli, il giovane selvaggiamente picchiato la notte del primo maggio 2008 da estremisti di destra che sono attualmente ai domiciliari, tranne Veneri; il quarto dei cinque Guglielmo Corsi ha ottenuto qualche giorno fa i domiciliari per “ragioni di equità sostanziali”.
Non sono esistite ragioni o equità alla vita per Tommasoli.
Solo qualche giorno è passato da quando, in merito al processo dell’aggressione di Piazza Viviani avvenuta tra il 3 ed il 4 gennaio 2009, ad opera di estremisti di destra, dove Francesca Ambrosi aveva indicato Enrico Stizzoli come colui che l’aveva colpito, contro la cui versioni una decina di amici dell’indagato affermano: “Stizzoli quella sera non si trovava sul luogo dell’aggressione” il Procuratore Schinaia aveva detto: “Se raccoglierò nuove prove a suo carico nel dibattimento, agirò di conseguenza. Per il momento, però, mancano” oggi ricorda Schinaia: ” Ho istruito un processo di una ragazza che ha perso l’osso del naso e sta rischiando di perdere un occhio, vorrei dialogare con questi ragazzi e far capire che non si và da nessuna parte menando le mani” ed ha sottolineato: ” La mia personale opinione è che sia qualche ragazzino vicino all’area di qualcuno che è stato ultimamente arrestato e che quindi pensava di farsi giustizia così”.