Chavez – la destra cospira l’omicidio

Venezuela. Il vicepresidente della Commissione della Politica Interna del parlamento del Venezuela, Iris Varela, ha affermato che se attuasse il piano di omicidio del presidente Hugo Chavez, ci sarebbe un’esplosione sociale. Così ha affermato, abbordando la denuncia pubblica realizzata nell’Assemblea Nazionale dal deputato Mario Isea, che ha assicurato che alcuni settori dell’ultradestra venezuelana stanno richiamando ad abbandonare la lotta democratica per abbattere l’attuale amministrazione nei mesi di luglio ed agosto.
In una dichiarazione al programma “Si Svegliò il Venezuela”, della Televisione Venezuelana, la legislatrice ha segnalato che nella registrazione presentata ai parlamentari si parla chiaramente di metodi non democratici per eliminare Chavez.
Le prove mostrate da Isea contengono una conversazione telefonica tra l’ammiraglio Rafael Huizi Clavier, presidente del Fronte Istituzionale Militare, ed una seconda persona di cui si menziona solo il suo nome, Edgar.
La Varela ha commentato che il Fronte Istituzionale raggruppa tutti i militari servili, ladri del tesoro durante la Quarta Repubblica (1958-1998), che hanno perso i loro privilegi quando è arrivato Chavez.
Loro hanno partecipato tutti al colpo di Stato dell’11 aprile 2003 e sono pentiti di non avere assassinato il presidente in quel momento, ha condannato, ed ha aggiunto che ora non hanno l’appoggio delle forze armate, e lo sanno, per questo motivo tentano di cospirare in un modo più serio: l’omicidio di Chavez.
Varela ha sottolineato che ogni volta che si fanno delle denunce gravi davanti al paese, settori degli oppositori cercano di ridicolizzare e banalizzare la discussione (nel parlamento), tentando di paragonare la denuncia con la favola di “al lupo, al lupo” che poi non appare mai.

Ed ancora, ha affermato: “Perfino, hanno osato chiedere la prova del tentato omicidio, quello che vogliono è il cadavere del presidente, questo è quello che stanno cercando, perché questa è già la prova dell’omicidio consumato”.
“Ai golpisti non interessa che ci sia un’esplosione sociale”, ha fatto notare, “ed sono sicura che ci sarà, se al presidente succedesse qualcosa”. “Il popolo non rimarrà con le braccia incrociate”. (Prensa Latina)

Quinews

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