“Serve più etica politica”
E’ IL MONITO DELLA CORTE DEI CONTI – “Gli intenti di abbattere i costi della politica ci sono e sono buoni. Qualcosa è anche stato fatto. Ma rimane ancora molto da attuare, in special modo sul versante degli enti inutili, delle società pubbliche e della razionalizzazione del pubblico impiego”. E’ quanto si legge nel Giudizio sul rendiconto generale dello Stato della Corte dei Conti.
I magistrati contabili sottolineano, in particolare, che “il taglio dei costi della politica si impone non solo per un normale principio di etica della politica, spesso ‘disatteso anche da comportamenti di singoli o di piccoli gruppi di potere politico-partitico ma per i principi, sanciti anche dalla Costitutuzione, di sana, corretta e proficua amministrazione della cosa pubblica”.
A tal proposito i magistrati contabili suggeriscono un “patto interistituzionale, che consentirebbe di razionalizzare i costi delle istituzioni a tutti i livelli di governo, da quello centrale a quelli regionale e locale, evitando privilegi e sovrapposizioni di competenze”.