Caso Marrazzo, i volti dei carabinieri
Il rispetto per la privacy dei carabinieri nel caso Marrazzo: Luciano Simeone, Carlo Tagliente, Antonio Tamburrino e Nicola Testini, ha della perfezione in etica giornalistica, nessun media si è “permesso” di diffonderne le immagini in questa fase di indagini e di chiarimento dei fatti. La responsabilità di ciascuno di essi sarà accertata e nulla toglie alla gravità dell’estorsione e del ricatto, se ciò sarà sentenziato, la non diffusione dei volti delle “mele marce”.
Tanta solerzia stride fortemente con gli altri protagonisti della vicenda, trans ed ex presidente della Regione Lazio che avrebbero un ruolo di “vittime”.
Lo stesso rispetto da parte dei divulgatori di notizie e pseudo notizie si dovrebbe riscontrare in molti altri casi, soprattutto quando si sbatte il “mostro” in prima pagina; il caso di persone di nazionalità romena, quando innocenti si è cercato di coinvolgerli nello stupro attuato da altri e dopo giorni di foto in prima pagina sono stati frettolosamente dimenticati, oppure il pubblico linciaggio sempre degli stessi, mentre 8 ragazzi che violentano una ragazza sono “sostenuti” da Sindaco e città, come nel caso di Montalto di Castro.
La disparità stridente evidenzia una “casta” di delinquenti che oltre ad essere uguali di fronte alla legge dovrebbero esserlo di fronte ai cittadini.