Donadi: “Udc” opposizione da casa in pantofole
Il capogruppo dell’Italia dei Valori alla Camera Massimo Donadi scrive sul suo blog della giornata di oggi e di come l’Udc si è reso responsabile di una mancata occasione per battere il Governo condannando il decreto salva liste.
Donadi ha fatto una lucida analisi di cosa voglia dire per l’Udc “fare opposizione” ossia una comoda ed accomodante opposizione indistinguibile molte volte dall’accondiscendenza, il comportamento dei Deputati dell’Udc è tutta una responsabilità del Partito di Casini, ma non è accettabile come continua Donadi, la pubblicazione dei nomi degli assenti dell’Udc, sia perché sono da condannare le liste che espongono i singoli, ma soprattutto perché le dinamiche politiche che agevolano il Governo sono volontariamente attuate, coscientemente, per precisi fini dal Partito. Pur rimanendo concordi con l’analisi che scaturisce dal diario della giornata di Donadi non possiamo non sottolineare che non i singoli ma il Partito dell’Udc è responsabile.
Donadi scrive: “Oggi nell’aula di Montecitorio è accaduto un fatto di una gravità inaudita. Si votavano le pregiudiziali di costituzionalità delle opposizioni, Italia dei Valori in testa, presentate contro il decreto salva liste, cioè contro quell’abominio costituzionale, votato nottetempo da un consiglio dei ministri riunito in stile carbonaro e con il quale, per la prima volta nella storia della repubblica, si sono cambiate le regole del voto a campagna elettorale già aperta, al solo scopo di riammettere alcune liste del centrodestra legittimamente escluse.”.
” Fino ad oggi, questo decreto legge antidemocratico ha avuto una sola paternità politica, quella di Silvio Berlusconi e della sua maggioranza sorda e asservita. Fino ad oggi… per l’appunto! Perché oggi le opposizioni, se tali si fossero dimostrate compattamente di fatto e non solo di nome, avrebbero avuto la possibilità di cancellare definitivamente questa norma incivile e antidemocratica, ripristinando un minimo di legalità nel paese, sfruttando le molte assenza nei banchi della maggioranza. Ma, al momento del voto, mentre tutti i deputati di Italia dei Valori erano presenti, ed anche tra le fila del Pd si registravano soltanto 3 assenti su più di 200 deputati, ben metà dei deputati dell’Udc non era presente in Aula. Per l’esattezza hanno votato soltanto in 22 su 39. Per cui, da oggi, il decreto legge salva liste ha un secondo padre politico, quell’Udc che, dopo aver ispirato, vantandosene, la norma sul legittimo impedimento, potrà aggiungere al suo medagliere politico anche questa ultima preziosa chicca. La verità è che l’Udc, già normalmente è poco presente in aula durante le normali votazioni, quando si tratta di votare le leggi salva Berlusconi, si squaglia come neve al sole e a votare, in quei momenti decisivi, rimane soltanto uno sparuto gruppo di parlamentari.”
“Oggi, questo comportamento ha segnato una pagina gravissima di storia parlamentare, della quale l’Udc si dovrà assumere la responsabilità politica non meno del centrodestra. Per questa ragione, pubblico qui di seguito l’elenco della vergogna: nome e cognome di tutti i deputati dell’Udc che erano assenti. A Pierferdinando Casini, uno dei 19 assenti, fermo detrattore dell’opposizione di piazza, vorrei chiedere, visto che l’opposizione non la fa neanche in Parlamento, se pensa di contrastare il regime di Berlusconi, da casa in pantofole guardando la politica in tv.”.