Cucchi: ” suicidio per disidratazione”
Mentre è ancora in corso l’indagine della magistratura sulla morte di Stefano Cucchi, avvenuta il 22 ottobre 2009 dopo una settimana d’agonia per le lesioni subite nei giorni precedenti, arriva una prima “sentenza”, la relazione della Commissione d’inchiesta parlamentare che individua la causa diretta della morte: disidratazione.
Se non ci fosse la tragica morte di un ragazzo di mezzo verrebbe da sorridere seppure amaramente nell’apprendere che pur riconoscendo l’esistenza delle lesioni, il peggioramento del quadro clinico con la drastica perdita di peso da 52 a 42 chili in 6 giorni ed il blocco della funzione renale per mancanza di idratazione sono state acutizzate dalla protesta di Cucchi che rifiutò in parte l’assunzione di cibo e liquidi e la terapia endovenosa “al fine di attirare l’attenzione dei suoi legali e del mondo esterno”.
Rimane poco credibile il rifiuto del ragazzo del resto “in che modo” verificabile, e ancor più incredibile la superficialità con cui sono considerate le lesioni subite (anche in montagna si muore per soffocamento se poi è causata da una valanga e da qualche incosciente fuori pista è una morte che assume valenza diversa).
Attendere l’esito dell’indagine della magistratura è l’unica soluzione, auspicando che non si tenti l’archiviazione come in altri casi è già accaduto.