La società del sapere
Quando, quindici anni prima, Fabrizio Corsini era partito per gli Stati Uniti contro la volontà della sua famiglia non avrebbe mai creduto di diventare davvero uno dei più stimati docenti di psichiatria alla Harvard University. Il ritorno in Italia, su richiesta della Procura della Repubblica, diventa quindi un viaggio a ritroso su cosa si è lasciato alle spalle e su cosa è diventato nel frattempo il suo Paese. Quello che trova è un misterioso caso di suicidi seriali all’interno di uno dei più prestigiosi istituti di formazione europei. Quello che trova è una verità che non può essere svelata e poteri occulti che si muovono in modo invisibile e spregiudicato perché ciò non avvenga. Quello che trova è l’Italia che cambia senza cambiare mai.
Con la scusa di tenere un breve seminario riesce a entrare nella scuola di alti studi europei dove scoprirà un ambiente in cui la competizione non ha regole, l’umanità è piegata e umiliata al solo fine di arrivare, costi quel che costi. I cosiddetti “suicidi a grappolo” non sono altro che danni collaterali della guerra di una società elitaria e chiusa che ha già in mano il potere e non lo vuole mollare, di una razza padrona che sa riprodursi ed eliminare i soggetti più deboli. Quelli che non ce la fanno devono essere rimpiazzati da altre cavie. il potere non fa sconti. non è forse così spietato anche il mondo là fuori? Perché non dovrebbe esserlo anche uno degli istituti che forma la nuova classe dirigente che questo modello ultracapitalista dovrà applicare in ogni sede, privata e pubblica?
“La società del sapere” di Ferruccio Pinotti, edito da Rizzoli, è un romanzo che racconta fatti spaventosamente vicini alla realtà, con l’inconfondibile stile di un grande giornalista d’inchiesta. Una storia che seduce e gela il sangue nelle vene perché la società del potere che regola le sorti del mondo ha sempre più fame e sempre meno scrupoli.
La società del sapere
Ferruccio Pinotti
Editore Rizzoli
2008, 234 pp., 18 euro