Berlusconi “paura” di dimettersi


La conferenza stampa a Palazzo Chigi del Presidente del Consiglio accompagnato dal Ministro Tremonti, è stata, frettolosamente, approntata per comunicare l’immediata attuazione dei cinque punti programmatici illustrati nei giorni scorsi al Parlamento.
Primo punto affrontato nel Consiglio dei Ministri di domani sarà il federalismo, poi la giustizia tra due settimane, successivamente la sicurezza e l’emigrazione; a seguire, il piano per il sud, con un Consiglio che si svolgerà in una città del Mezzogiorno e, infine, una riunione di governo per la riforma tributaria.
Inutile sottolineare la mancanza di provvedimenti per la crescita economica o per la tenuta della crisi, a seguito delle imminenti scadenze della cassa integrazione, mentre il federalismo come primo tema è difeso da Berlusconi da sospetti di compiacere l’alleato Bossi con la precisazione dei tempi oramai definiti per l’attuazione; è prevista la conclusione dell’iter parlamentare e della definitiva approvazione per Dicembre o al massimo entro Marzo, chissà, forse, in tempo per eventuali elezioni con il maggiore alleato ben disposto.
Durante la conferenza Berlusconi ha voluto annunciare il suo pensiero sulle elezioni, sottolineando di non averle mai minacciate e soprattutto delineando un probabile e fattibile governo tecnico appoggiato dall’opposizione e da parte della “sua” maggioranza nel periodo che intercorrerebbe tra le sue dimissioni e le elezioni.
La possibilità di uno stravolgimento dell’assetto politico attraverso un governo tecnico come strumento che potrebbe essere spiegato agli elettori politicamente con le più svariate motivazione a cui oramai sono abituati è quello che Berlusconi vuole e deve evitare.

Carmelo Sorbera

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