Obama vince il primo match in tv
Tutto secondo le previsioni. Il dibattito televisivo tra Barack Obama e John McCain, che si è tenuto nell’università di Oxford in Mississippi, si è svolto tra attacchi (tanti) e analisi (poche) sul futuro del Paese.
Nell’ora e mezzo di trasmissione si è parlato non solo della politica estera, che sarebbe dovuto essere l’argomento principale del primo round dei dibattiti presidenziali, ma anche della più attuale crisi economica e del piano di salvataggio di di Wall Street da parte dell’amministrazione Bush.
Per quanto riguarda il gradimento del pubblico, stando ad un primo rilevamento fatto a caldo dalla Cnn con un gruppo di ascolto, Barack Obama ha convinto gli ascoltatori americani di più di John McCain. Il candidato democratico, secondo la Cnn, ha convinto il 51%. Il candidato repubblicano, invece, avrebbe convinto solo il 38% degli ascoltatori.
I due candidati si sono scambiate accuse reciproche soprattutto sull’economia, con Obama che ha accusato McCain di voler continuare le politiche fallimentari di George Bush che hanno portato alla crisi e McCain che ha detto che il democratico intende aumentare le tasse. Ma i due si sono trovati d’accordo ad esprimere, anche con alcuni distinguo, un certo ottimismo sul fatto che nei prossimi giorni il Congresso approvera’ il piano di salvataggio di Wall Street per cercare di interrompere la gravissima crisi che sta facendo tremare l’America.
“Abbiamo finalmente visto repubblicani e democratici seduti intorno ad un tavolo negoziare insieme e riuscire ad arrivare ad un pacchetto” ha detto il candidato repubblicano che, pressato dal moderatore, ha dichiarato che darà il suo voto al piano. “Sicuro, sicuro” ha detto McCain che la notte scorsa alla Casa Bianca era stato zitto quando i repubblicano conservatori della Camera avevano fatto saltare il tavolo dei negoziati, mettendosi contro il loro presidente.
Più cauto Obama che ha detto di voler aspettare la versione definitiva del pacchetto, ricordando i principi chiave che lui ed i democratici chiedono di inserire nel piano. Ma il democratico ha usato la crisi economica ancora una volta per rappresentare McCain come l’erede di Bush: “Riconosciamo che questo è il verdetto finale delle politiche economiche fallimentari di George Bush, sostenute dal senatore McCain, una teoria che in pratica sostiene che noi possiamo ridurre controlli e protezioni per i consumatori e dare sempre di più ai ricchi ed il qualche modo la prosperità arriverà anche in basso”.