Il Senato Usa approva il piano Bush
Con 75 voti a favore e 24 contro, il Senato Usa ha approvato il piano di salvataggio della finanza americana da 700 miliardi di dollari voluto dall’amministrazione Bush, che venerdì torna alla Camera per l’approvazione definitiva. A favore, tra gli altri, si sono espressi sia il candidato democratico alla Casa Bianca, Barack Obama (Illinois), il vice Joe Biden (senatore del Delaware), che il rivale repubblicano John McCain (Arizona). Unico assente per ragioni di salute il senatore democratico Ted Kennedy.
Il provvedimento oltre a prevedere una prima trance da 250 miliardi di dollari da usare subito per l’acquisto dei titoli ‘spazzatura’ contiene la misura bipartisan, caldeggiata sia da Obama che da McCain, di aumentare le garanzie sui depositi dei correntisti. In particolare La Fdic, l’organismo federale di assicurazione dei depositi bancari, potrà richiedere al Tesoro statunitense prestiti illimitati per garantire i depositi dei risparmiatori nel caso in cui le banche falliscano. La misura fissa, per un anno, l’ammontare dei prestiti che la Fdic può richiedere al Tesoro a 100 miliardi di dollari dai 30 attuali.
Il pacchetto prevede che la Fdic assicuri depositi fino a 250 mila dollari dagli attuali 100 mila. Tra le altre misure limiti più restrittivi per le operazioni ‘mark to market’, che contribuiscono alla volatilità dei mercati. Nel piano dovrebbe trovare posto la proposta della Sec di ampliare i margini di contabilizzazione delle banche, consentendo così al sistema finanziario di far pesare meno l’iscrizione in bilancio dei titoli illiquidi.
Le Borse europee tirano un sospiro di sollievo. Nelle prime battute della seduta sono in rialzo sulla scia del primo via libera al piano arrivato dal Senato Usa nella notte.