Roma – Storia di ordinaria sanità
Il papà di un bambino di 11 anni, nel mese di giugno, accompagna il figlio al pronto soccorso dell’Ospedale “San Camillo” di Roma, dove viene eseguita una ‘rx’ alla colonna vertebrale per un controllo.
Volendo richiedere le lastre di questo esame si reca all’ufficio informazioni dell’Ospedale ed ottiene l’indicazione di recarsi presso il padiglione “Busi” dove ha sede l’archivio radiologico.
Raggiunto il padiglione indicato, ottiene dall’ impiegata allo sportello una nuova informazione: « Deve recarsi presso l’archivio cartelle cliniche dell’adiacente Ospedale “Forlanini”, dove ha sede anche la cassa per i ticket».
Consumata l’ennesima tappa, il pellegrinaggio del papà viene momentaneamente sospeso, dinnanzi ad una dipendente dell’Asl addetta alla consegna del numero ‘conta persone’ (?), evidentemente non si è potuto dotare gli uffici di distributori meccanici di numeri ‘conta persone’; da notare che vengono distribuiti i numeri solo per i due sportelli esistenti.
Giunto finalmente dinnanzi allo sportello, il papà inoltra la richiesta, ma per tutta risposta viene invitato ad accomodarsi nella parte retrostante dell’ufficio, a cui si accede dopo aver girato attorno all’edificio. Raggiunta la scrivania indicata, il responsabile dell’ufficio invita il papà a riformulare la propria richiesta al telefono.
Lo stupore per la procedura poco ortodossa non è stato superato quando il papà comprende di parlare al telefono con l’impiegata del padiglione “Busi”, impiegata che, quindici minuti prima, aveva dato inizio all’odissea.
Pur di ottenere i sospirati documenti il papà, oramai vinto dagli eventi, fornisce per telefono all’ impiegata del “Busi” tutti i dati anagrafici indispensabili per il buon esito. Esausto, e soddisfatto il papà ha dovuto affrontare l’ultima “fatica”: «aspettare comodamente seduto alla scrivania per altri quindici minuti il fax di risposta del padiglione “Busi”, con l’importo da onorare».
Tale procedura è stata segnalata all’ufficio UOC URP ricevendo la rassicurazione di una riunione per “riesaminare” l’iter seguito. “Riesaminare” vuole ben dire che si era già esaminato e quindi approvato in precedenza un iter. Chissà se mai si avrà l’onore di conoscere l’artefice di una procedura talmente fantasiosa ma esilarante per gli utenti ingrigiti dalle solite file e sportelli.
Lettera firmata
Ringraziamo il papà per la testimonianza