Ecco i documenti segreti in cui Pio XII ‘parlò bene dei tedeschi’
“I nuovi documenti su Pio XII, scoperti dagli studiosi Giuseppe Casarrubea e Mario J. Cereghino negli archivi americani e inglesi, non solo sembrano confermare i giudizi degli ebrei su Pontefice ma ci restituiscono un Pacelli schierato con i nazisti in funzione anticomunista. Si tratta in particolare di due documenti segreti, che saranno pubblicati dai ricercatori in un volume di prossima uscita presso Bompiani”. La rivelazione del quotidiano ‘la Repubblica’, che domenica scorsa ha dedicato un articolo, a firma di Francesco Bei, alla scoperta dei due studiosi, riaccende la polemica attorno alla figura di Pio XII.
“Il primo documento scoperto – scrive ‘la Repubblica’ – dà conto dell’incontro tra Pio XII e Sir d’Arcy Osborne, inviato straordinario inglese, che si svolge in Vaticano due giorni dopo il brutale rastrellamento di mille ebrei romani. I due si vedono il 18 ottobre, mentre alla stazione Tiburtina le SS stanno ancora facendo salire gli ebrei sui carri bestiame, destinazione Auschwitz”.
“L’inviato della Gran Bretagna – racconta ‘la Repubblica’ – che trasmetterà poi a Londra il resoconto dell’udienza, fa notare al papa come Roma sia <<alla mercé dei tedeschi, che sistematicamente la privano di tutti i rifornimenti e della mano d’opera, che arrestano ufficiali italiani, giovani e carabinieri e che applicano metodi spietati nella persecuzione degli ebrei. Io ho affermato che Egli dovrebbe fare tutto il possibile per salvaguardare lo Stato del Vaticano e i suoi diritti alla neutralità. Egli ha replicato che, in tal senso e fino a questo momento, i tedeschi si sono comportati correttamente>>.
Insomma, dal documento inglese sembra che il papa sorvoli sul rastrellamento del ghetto, sottolineando invece la ‘correttezza’ dei tedeschi con la Chiesa.
L’altro rapporto segreto – scrive ancora ‘la Repubblica’ – è quello che l’ambasciatore tedesco presso il Vaticano, von Weiszaecker, invia a Berlino il 13 dicembre del ’43. <<Il Papa – scrive il diplomatico a Ribbentrop – si augura che i nazisti mantengono le posizioni miliari sul fronte russo e spera che la pace arrivi il prima possibile. In caso contrario il comunismo sarà l’unico vincitore in grado di emergere dalla devastazione bellica. Egli sogna l’unione delle antiche nazioni civilizzate dell’Occidente per isolare il bolscevismo a Oriente. Così come fece papa Innocenzo XI, che unificò l’Europa contro i Musulmani”.
“Cereghino, il ricercatore d’archivio che ha trovato queste cartelle e le ha lette in originale – conclude ‘la Repubblica’ – è convinto della loro importanza: “Sono un atto d’accusa non indifferente del quale non si potrà tener conto in futuro. I documenti confermano i dubbi che gli ebrei, soprattutto quelli italiani, hanno sempre avuto su Pio XII”.