Razzismo – Roma, aggressione a tre italiani di origine egiziana
Un altro sconcertante episodio di razzismo In Italia. “Tre fratelli italiani di origine egiziana sono stati inseguiti, insultati e picchiati mentre andavano a scuola da un branco di coetanei nel quartiere Prenestino a Roma”. E’ quanto ha resto noto la Questura di Roma, che ha chiaramente definito l’accaduto come “un’aggressione a sfondo razziale”.
“L’episodio è avvenuto lo scorso 24 ottobre: tre fratelli italiani ma di origine egiziana, due ragazzi ed una ragazza, che abitano nell’estrema periferia sud di Roma, alle 8.00 di mattina, mentre come ogni giorno stavano andando a prendere l’autobus per la scuola, al Prenestino, sono stati bloccati da un coetaneo italiano che, infastidito dalle pelle scura dei ragazzi, ha cercato in ogni modo, anche con le minacce, di impedire loro di salire sul bus”. Lo ha rivelato oggi la Questura di Roma.
“I tre fratelli – spiega la Questura – sono riusciti a fatica a salire, ma una volta a bordo, è iniziato un alterco, che dopo qualche minuto pareva terminato. Ma scesi dall’autobus per prendere il trenino ai Giardinetti, i tre ragazzi hanno notato che il giovane, sceso dal bus questa volta insieme ad alcuni amici, stava parlando in modo concitato al telefono, raccontando ad un ignoto interlocutore, quanto accaduto poco prima. Seguiti dal gruppo, i tre fratelli hanno preso il trenino, e qui è iniziata l’intimidazione tra risa di scherno, sguardi truci e minacciosi”.
“Arrivati in viale Alessandrino costantemente braccati dalla comitiva – sottolinea la Questura – la situazione è degenerata sfociando in “un vero e proprio agguato premeditato”: gli aggressori si sono uniti ad una altra compagnia che li attendeva alla fermata del treno, hanno formato due schieramenti e hanno costretto le vittime a passarvi nel mezzo. Terrorizzati e senza via di fuga, i tre fratelli “sono stati costretti a subire atti di razzismo inequivocabili, sguardi minacciosi e frasi ingiuriose del tipo: ‘sporco negro – puttana negra – negro schifoso'”.
“Non soddisfatto – racconta la Questura – il branco è passato alle vie di fatto, e incuranti delle numerose persone presenti – hanno circondato i tre ragazzi non lasciando loro scampo. Il ‘capo’ ha dato l’inizio: si è scagliato contro uno dei tre fratelli, M.O., 14 anni, colpendolo con calci e pugni al volto e al corpo. Così anche gli altri hanno iniziato “quello che è diventato un linciaggio al ‘negro’ “, così come da loro stessi ammesso – spiega la questura – e hanno iniziato a colpire il ragazzo alla schiena e alla testa con i pugni”.
“Il fratello, M.M. e la sorella, M.S. – da quanto rivelato dalla Questura – hanno cercato invano di aiutare il fratello, e hanno ricevuto anche loro calci e strattoni, mentre il branco incoraggiava il ‘capo’ e i partecipanti all’aggressione del 14enne con urla ‘uccidilo sto negro’ ‘ammazzalo’; stesso trattamento – spiega la questura -per i fratelli che hanno subito gravi offese razziste: ‘puttana negra torna al tuo paese’, sporco negro lurido'”.
Il 14enne di origine egiziana aggredito è stato poi medicato al Policlinico Casilino: referto medico di 10 giorni di prognosi per contusioni e tumefazioni alle ossa nasali ed agli zigomi.
Ieri, gli agenti della polizia di Stato del Commissariato Prenestino, diretto da Antonio Franco, hanno acquisito il referto medico, hanno avviato le indagini e in viale Alessandrino hanno identificato 8 ragazzi, tra i 15 e i 17 anni, che sono stati riconosciuti dalle vittime al termine della ricognizione fotografica, come alcuni degli autori dell’aggressione.
Sono tuttora in corso indagini per giungere alla completa identificazione degli altri appartenenti “al branco xenofobo”, che risiede a Tor Bella Monaca, tra le cui fila vi sono anche delle ragazze. Due minori di 16 e 17 anni, sono stati denunciati per lesioni, minacce e istigazione all’odio razziale tra cui il giovane considerato il capo del gruppo, A.C., romano di 17 anni, trovato anche in possesso di uno spinello e per questo è stato segnalato alla Prefettura, per violazione della legge sugli stupefacenti.