Travaglio: “Anche in politica estera Craxi si rivela un magliaro di tre cotte”
“Un pietoso velo di silenzio è caduto sulla rivelazione del ministro degli Esteri libico, confrmata da Andreotti: nel 1986 Bettino Craxi salvò la vita a Gheddafi avvertendolo dell’imminente bombardamento Usa su Tripoli. Rciconoscente, il colonnello sganciò un missile su Lampedusa. L’Italia era alleata degli usa. “Ma anche” del regime di Tripoli, nemico pubblico numero uno degli Usa e grande allevatore di terroristi che seminavano morti in tutto l’Occidente fuorché in Italia (la Libia s’è appena assunta la responsabilità della bomba sull’aereo di Lockerbie, che nel 1988 fece 270 morti, e ora riscarcirà i parenti delle vittime). Il tutto nella migliore tradizione italiota: mai finire una gueraa dalla stessa parte in cui l’avevamo cominciata”. E’ quanto scrive, oggi, sul quotidiano ‘l’Unità’, il giornalista Marco Travaglio, nella sua rubrica giornaliera ‘Zorro’.
“Senonché – continua Travaglio – i cantori e i corifei del craxismo raccontano la favoletta del Bettino ‘modernizzatore’ che ruppe con l’inaffidabilità della sinistra italiana, ancorando saldamente la nostra politica estera in campo atlantico. Ora c’è la prova che erano tutte balle: anche in politica estera lo ‘statista’ Craxi si rivela un magliaro di tre cotte. Ma i turiferari di corte tacciono per carità di patria. Anche perché sono passati armi e bagagli alla corte del Cainano, che è amico di Bush ‘ma anche’ di Putin, di Israele ‘ma anche’ di Gheddafi (‘leader di libertà’). Al quale ha appena regalato 5 miliardi di dollari, soldi nostri, in cambio dello stop agli sbarchi di clandestini. Infatti, dalla Libia, sono appena sbarcati in 400. Ecco: seguitiamo a pagarlo per prenderci per il clo”.