Eluana – Ballestra: “All’estero anche per morire”
“(…) Il risultato è la difficoltà di applicare un principio di libertà su una vicenda tristissima (e privata), anche nel caso sia autorizzata dalla Cassazione. A questo siamo, nel caso Englaro. Al dover peregrinare per l’Italia in cerca di una struttura pubblica che possa ospitare Eluana nel suo ultimo viaggio. Nell’ipotesi peggiore, rimane la fuga all’estero, forse Austria, forse Slovenia. Caso estremo in cui saremmo tutti noi, cittadini italiani, a uscirne sconfitti e umiliati. Dopo la fuga dei cervelli, ecco la fuga dei corpi. Andare all’estero per lavorare ai più alti livelli. Andare all’estero per abortire con la Ru486. Andare all’estero per vedersi riconosciuto il diritto a convivere legalmente anche tra persone dello stesso sesso. Andare all’estero per poter usufruire in sicurezza e legalità della procreazione assistita. Insomma andare all’estero per nascere e ora – è il rischio – anche per morire”. E’ quanto scrive, oggi, sul quotidiano ‘l’Unità’, la scrittrice Silvia Ballestra, in un articolo dal titolo “All’estero anche epr morire”.