“Non fu Placanica a sparare”

G8 GENOVA 2001 – Massimiliano Monai, l’uomo che lanciò la trave nel defender, un attimo prima che un carabiniere sparasse a Carlo Giuliani, oggi, a ‘l’Unità’ rivela: “Ero a un passo, e vidi bene il quarto uomo, mai identificato, che aveva in mano una pistola. Placanica, il militare accusato d’omicidio, non aveva armi”.

Monai racconta così la dinamica dello sparo che uccise Carlo Giuliani: “Trovai un bastone, vidi il defender, non so cosa mi prese. La jeep era già lì, con i finestrini spaccati, mi avvicinai anch’io. Presi la trave e la infilai tra i vetri infranti. Cavataio era davanti, Placanica rannicchiato in posizione fetale, a un passo da me, dalla parte opposta a un suo collega (mai individuato, ndr) aveva la pistola in mano e un quarto, Raffone, lo copriva”.

“…Quella sequenza – confida Monai – mi rimarrà in testa per tutta la vita. Placanica aveva ferite profonde sul capo, lo avevano colpito con un bastone, forse con una pietra. Era in stato confusionale e non brandiva armi. Ho sempre avuto l’idea che a premere il grilletto fosse stato un pezzo grosso, forse un generale, di cui Placanica non conosceva neanche il nome”.

“E’ plausibile. Me lo immagino – ricostruisce Massimiliano Monai – scende dal defender, prende questo ragazzino di Catanzaro da un lato e gli parla con tono fermo, quasi paterno. ‘Assumiti la colpa, poi sostieni la tesi della legittima difesa e te la cavi con poco’”.

Quinews

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