Travaglio: “Latorre, Bocchino e pizzino”
“Istruzioni per un centrosinistra moderno che vuole vincere. 1) Se si trova un candidato alla Vigilanza che non garba a Berlusconi, impallinarlo all’istante.
2) Se il Bocchino di turno non riesce a spiegare perché la maggioranza debba decidere anche le cariche che spettano all’opposizione, salarlo con un pizzino.
3) Se Latorre telefona amorevolmente a Ricucci e Consorte durante la scalata illegale al Corriere e a Bnl, fare finta di niente e negare ai giudici il permesso di usare le telefonate, cosicché gli elettori possano pensare che destra e sinistra si coprono a vicenda ed è tutto un magnamagna. Se invece Latore imbocca un Bocchino, chiederne la testa (sempre che si trovi). 4) Se D’Alema telefona a Consorte per trattare con un socio Unipol in cambio di ‘favori politici’, negare insieme al centrodestra l’uso giudiziario delle intercettazioni, così il centrodestra chiederà in cambio il no alle telefonate tra Dell’Utri e un mafioso latitante. 5) Se Ligresti, pregiudicato per corruzione e dunque amico di Berlusconi, vuol fare affari in un comune governato dal centrosinistra, tipo Firenze, fargli ponti d’oro per portarlo dalla propria parte. Berlusconi non va combattuto, ma anticipato. 6) Anziché tener lontano da Firenze il corruttore Ligresti, cacciare dalla città i lavavetri e gli accattoni. Berlusconi non va combattuto, ma imitato. 7) Se poi si viene indagati, come l’assessore Cioni, per tangenti da Ligresti, gridare al complotto politico come un Berlusconi qualsiasi (‘Se non fossi candidato alle primarie di Firenze, mi avrebbero indagato lo stesso?’). Perché Berlusconi non va combattuto, ma copiato”.
E’ quanto scrive Marco Travaglio, oggi, sul quotidiano ‘l’Unità’, nella rubrica quotidiana ‘Zorro’.