Nanni Moretti: “Le tv di Berlusconi hanno spostato un intero Paese”
“In Italia non c’è più opinione pubblica”: parola di Nanni Moretti. In occasione dell’apertura della 26esima edizione del Torino Film Festival, di cui è direttore artistico, il regista Nanni Moretti, a ‘la Repubblica’, confida: “Non c’è… e non parlo dell’opposizione, ma di qualcosa o qualcuno trasversale ai partiti, che comunque si riconosca in comuni valori democratici” e che, come succede in altri paesi, dovrebbe “punire” – mettiamoci le virgolette, per carità – un capo del governo che non ha senso dello Stato, che non va alle celebrazioni del 25 aprile, che aggredisce la magistratura, che ha come braccio destro un condannato per corruzione e come braccio sinistro un condannato per concorso in associazione mafiosa. E invece passano concetti come “agli italiani non interessa il conflitto di interessi, visto che hanno fatto vincere Berlusconi”. Sì, ma interessa alla democrazia”.
“La sinistra in passato – dichiara Moretti – ci ha raccontato che con le tv di Berlusconi c’è stata maggiore offerta, maggiore democrazia. Il risultato – prosegue Moretti – è che abbiamo sei reti simili livellate verso il basso, e in prima serata non sai dove sbattere la testa”. Sul Pd di Veltroni, Moretti afferma: “Aveva messo in moto speranze e attese, mi pare che per ora le abbia frustrate”. Chiude con un commento alla battuta del premier Silvio Berlusconi sull’abbronzatura del nuovo presidente degli Stati Uniti Barack Obama. “Ha detto e fatto di molto peggio”.
Al Festival del Cinema di Torino – precisa Moretti, parlando della rassegna che si apre oggi – “se qualcuno pensa che quest’anno abbiamo ‘rifiutato’ un anno di cinema italiano sappia che casomai abbiamo rifiutato tre settimane di film italiani: tanto passa tra la fine del Festival di Roma e il TFF. Fino a tre anni fa – spiega – esistevano due festival che convivevano serenamente, Venezia e Torino. Poi, l’entrata a gamba tesa, l’irruzione prepotente di Roma. E’ arrivata questa confusa corazzata, che già alla terza edizione si è sgonfiata, deludendo le proprie ambizioni e potenzialità: ricordo che costa cinque volte Torino, e molto più di Venezia”.
Moretti aggiunge che un film italiano – senza fare il nome – al festival era stato invitato. “La produzione, a luglio – ha detto il regista – aveva accettato, poi ha cambiato idea. Succede. Ma i responsabili dell’altro Festival, che sapevano del nostro invito già confermato, senza nemmeno un po’ di dignità professionale o umana, non si sono neanche fatti vivi. Almeno un biglietto: ci siamo comportati male ma la vita è così (in realtà la loro vita è così), tanti auguri. Irruzione prepotente: lo dissi da subito, molto prima che mi fosse proposta la direzione di Torino”.