Travaglio: “Social Card? Al Tappone l’ha voluta per rieducare i poveri”
“I poveri, come ebbe a dire Al Tappone in un raro empito di socialità, “sono persone diseducate al benessere”. Maleducati, insomma. Infatti ora, per rieducarli un pò, ha pensato di mandarli in giro con una sontuosa social card. Potranno scialare fino a 40 euro al mese, pari a 1 euro e 33 centesimi quotidiani. Per evitare che si montino troppo la testa, una volta giunti alla cassa dovranno estrarre la smagliante tesserina plastificata, cosicché tutti gli altri possano individuarli all’istante come poveri straccioni e commisserarli in diretta.
I più fortunati potranno ricevere l’elemosina dagli altri avventori che, vedendoli mogi e mortificati, sussureranno loro all’orecchio: “Tenga, buon uomo”, allungando loro qualche monetina per tirarli un pò su di morale. La notizia è stata accolta con sollievo dal sindaco di Roma Gianni Alemanoo che quest’estate aveva pensato a un’ordinanza per arrestare quei buontempoini che, per puro diporto personale, si esercitano nello sport del salto nel cassonetto. Ora, per identificarli, non sarà più necessario sorprenderli a grufolare nella monnezza: basterà attendere che estraggano la social card e ammanettarli su due piedi. Anche a Firenze l’assessore Cioni, noto per le ordinanze anti-lavavetri e anti-accattoni oltreché per le accuse di tengenti a Ligresti, sta predisponendo le contromisure: anziché attendere che il poveraccio si tradisca brandendo la spugnetta al semaforo o tendendo la mano sul marciapiede, sarà sufficiente coglierlo con la social card fra le dita, magari con opportune telecamere alle casse dei supermercati. Non ne sfuggirà uno”. E’ quanto scrive Marco Travaglio oggi su ‘l’Unità’, nella sua rubrica quotidiana ‘Zorro’, nell’articolo dal titolo ‘Social Tappone’.