Legale di Eluana: “L’atto del ministro Sacconi non vale niente”
“L’atto di indirizzo del Ministero della Salute con cui si vieta alle strutture pubbliche e private di sospendere idratazione e nutrizione alle persone in stato vegetativo persistente, tra cui il caso più famoso è quello di Eluana Englaro, “non vale niente, perché la legge non la fa Sacconi”. E’ deluso e irritato il legale della famiglia Englaro, Vittorio Angiolini, nell’apprendere l’ultimo atto di una querelle che pare infinita, e che riapre la questione della morte di Eluana dopo che la sentenza della Cassazione, autorizzando il distacco del sondino, sembrava aver posto fine alla drammatica vicenda.
“Un atto di indirizzo interrogativo – attacca Angiolini parlando con l’agenzia Agi – ma così non ha senso, o Sacconi ordina ai medici, come fanno i generali, di curare o non curare le persone o stia zitto. Mi sembra una cosa abnorme, i due precedenti citati (il parere del Comitato nazionale di bioetica e la convenzione dell’Onu sui diritti dei disabili, ndr) non c’entrano assolutamente niente con la nostra normativa. E’ un’uscita fuori dal seminato – conclude il legale – e mi stupisco di Sacconi che e’ una persona seria”.