Terrore recessione

Ora, il terrore è la recessione. Il weekend di pausa non è servito ad allentare la tensione sui mercati: lo spettro della recessione avanza e i mercati hanno avviato una nuova settimana all’insegna del rosso più rosso.L’ondata di ribassi e’ partita dall’Asia. Tokyo ha chiuso ai minimi da 26 anni, con l’indice Nikkei in calo del 6,35%. Il governo giapponese ha annunciato che sara’ alzato il tetto per le iniezioni di capitale nelle banche in difficolta’ senza precisare di quanto.

Il G7, intanto, ha lanciato l’allarme sull’eccessiva volatilita’ dello yen che rappresenta una minaccia per l’economia. “Continuiamo a monitorare attentamente i mercati e opportunamente a cooperare”, ha detto il ministro delle Finanze giapponese Shoichi Nakagawa.

A Hong Kong l’indice Hang Seng ha ceduto il 12% – registrando il maggior calo dal 1997 – e portandosi a quota 11.082,26 punti, con una capitalizzazione ai minimi da meta’ 2004. Shanghai ha lasciato sul terreno oltre il 6%, toccando il livello peggiore da oltre due anni. A Taiwan le contrattazioni sono terminate con il Taiex che ha perso il 4,65%, scendendo al livello piu’ basso da un quinquennio.

In controtendenza Seul, che ha concluso la giornata con un comunque modesto +0,8% del Kospi, sulla scia del taglio dei tassi d’interesse deciso in via di emergenza dalla Banca centrale sud-coreana.

Raffica di vendite anche in Europa dove la paura dell’impatto della crisi sugli utili societari sta trascinando al ribasso soprattutto il comparto finanziario. A pesare sui listini le parole del commissario agli Affari economici e monetari,Joaquin Almunia, secondo il quale la crisi durera’ “almeno un anno”, e il netto calo della fiducia delle imprese tedesche a ottobre, in ribasso per il quinto mese consecutivo secondo la periodica rilevazione condotta dall’Ifo.

Londra cede il 3,36%, Parigi lascia sul terreno il 6,15%, Francoforte arretra del 3,86% e Madrid del 4,88%. Il Mibtel registra una flessione del 4,15% con offerta prevalente su bancari, petroliferi e industriali. Un solo titolo si muove in controtendenza ed e’ Seat Pagine Gialle, che sale del 2,15%. Particolarmente deboli Intesa Sanpaolo (-9,49%) e Bpm (-11,83%) fra i bancari: entrambi i titoli sono anche stati sospesi per eccesso di ribasso e risentono rispettivamente dell’abbassamento dell’outlook da parte di Standard & Poor’s e delle dichiarazioni del presidente Mazzotta sul Core tier one che “puo’ essere insufficiente”. In calo anche Unicredit (-6,56%).

Quinews

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