Nel Pd è scontro Veltroni-D’Alema

Nel Pd si respira un clima da resa dei conti. Tra Veltroni e D’Alema è in atto uno scontro molto forte. Oggi è previsto il vertice dei big del partito e, voci di corridoio parlano di ‘dalemiani sul piede di guerra’. Sempre oggi, in due diverse interviste, Fioroni e Bettini parlano apertamente dello scontro e presentano le loro ricette. Il Congresso di partito, insomma, appare sempre meno lontano, e anzi, arrivati a questo punto, alcuni big lo considerano un’occasione per chiarirsi definitivamente… 

“Purtroppo nell’asse ereditario si trascinano sempre liti e contrasti del passato. Ma la sfida tra D’Alema e Veltroni, e a cascata tra dalemiani e veltroniani, sta diventando un’ossessione”. Lo afferma Giuseppe Fioroni coordinatore dell’area organizzativa del Pd, in un’intervista al quotidiano ‘La Repubblica’, secondo il quale è arrivato il momento di dire basta alle liti.

“Il Pd – continua Fioroni – è nato per superare lo steccato che divideva laici e cattolici non puo’ non archiviare i vecchi duelli personali” anche perchè le contrapposizione portano ad “esasperazioni” come per esempio “dividere il mondo in chi è con me e chi è contro di me”, una “gabbia che cancella i meriti dei problemi e riduce tutto agli opportunismi del momento”.

Circa la collocazione europea del partito, Fioroni spiega: “Condivido una soluzione di tipo federativo tra il gruppo dei democratici e quello del Pse. Ma mi rifiuto di credere che il nuovo sia portare il Pd nell’internazionale socialista”.

In un’altra intervista al quotidiano ‘La Stampa’, il coordinatore del Pd Goffredo Bettini, alla vigilia della riunione del coordinamento del Partito democratico, invece parla esplicitamente della necessità di convocare un Congresso di partito: “Il confronto che si sta svolgendo nel Pd è tanto aspro quanto poco chiaro. Se ci sono dissensi di linea, peraltro legittimi, è giusto risolverli democraticamente, alla luce del sole, dando la parola agli iscritti e ai cittadini. Con un congresso”.

“Se c’e’ un conflitto – spiega Bettini – va risolto sul piano politico e non come qualcosa che può avere il sapore di un conflitto personale. Un grande partito non può vivere in una discussione che implode”.
Dopo aver tracciato i risultati ottenuti dal partito in questi mesi, Bettini sottolinea “l’impostazione innovativa” impressa al partito “da Veltroni”.

Quanto a Nicola Latorre, Bettini afferma di non aver mai chiesto le sue dimissioni. “Da parte mia – spiega – non ci sono richieste di questo tipo. Sono contrario a campagne personali. A Latorre potrei consigliare amichevolmente quel che diceva mia nonna, una vera gentildonna: troppa confidenza fa malacreanza.
Soprattutto con gli avversari politici”.

Edgardo Fulgente

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