Margherita Hack: “Proibito il dissenso come sotto il fascismo”

“Spesso ci chiediamo se questa è ancora una democrazia o siamo già a un regime che usa la televisione al posto del manganello”. Così Margherita Hack commenta su MicroMega.net la notizia riportata ieri dal ‘Piccolo’ di Trieste secondo cui “un ricercatore precario e sette studenti dell`Università di Trieste sono stati denunciati per avere gridato il loro dissenso contro questo governo e la sua politica disastrosa nei confronti della scuola, dell`università, della ricerca durante il vertice italo-tedesco fra Berlusconi e la cancelliera Merkel del 18 novembre scorso”. “Questo fatto ci dà la risposta. Fra breve – conclude Hack – succederà come sotto il fascismo: durante le visite di illustri personaggi, i dissidenti, opportunamente schedati dalle Questure, erano ospiti per qualche giorno delle patrie galere”.

Quinews

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