Belgio: il governo nel limbo

BRUXELLES. Il Re Alberto ha avviato le consultazioni dei leader politici, dopo che il governo è crollato per la vicenda del tentativo di salvataggio di gruppo finanziario Fortis.
Aver proseguito nella vendita di Fortis al gruppo francese Bnp-Paribas senza dare risposte ai piccoli azionisti che ritenevano svantaggiose le condizioni con conseguente deprezzamento dei propri investimenti ha avuto come effetto il ricorso di coloro che sono stati soprannominati i “duemila furenti”; ricorso che il governo voleva fosse rifiutato dai magistrati della Corte d’Appello.
La pubblicazione di intercettazioni che evidenziavano come il governo non avesse tutelato i suoi cittadini ha fatto il resto e così il primo governo che offre le dimissioni in conseguenza della crisi finanziaria è quello belga è si spera che non abbia un effetto domino, dato che certi atteggiamenti in situazioni di salvataggio sono esportabili di questi tempi.
Il Primo Ministro Yves Leterme ha offerto le sue dimissioni venerdì, dopo una relazione da parte della Suprema Corte in cui venivano evidenziati azioni d’ingerenza politica per influenzare una sentenza sul futuro della banca.
Il re, che in virtù della Costituzione deve decidere se accettare le dimissioni, ha tenuto colloqui con i leader politici.
Le consultazioni sono continuate nella giornata, secondo i media belga il Primo Ministro Yves Leterme ha poche possibilità di permanenza al potere.
Il quotidiano De Morgen ha ipotizzato un governo d’emergenza per governare fino a giugno, con elezioni in coincidenza con le elezioni europee.
Leterme è stato al potere solo per nove mesi, come leader di una fragile coalizione di cinque partiti.
I Partiti di opposizione hanno chiesto nuove elezioni parlamentari, anche se gli analisti nutrono molti dubbi che i partiti delle coalizioni siano favorevoli alla prova elettorale in momento come questo con il Belgio in recessione e il fallimento Fortis ancora fresco nelle loro menti.

Anna Palmisano

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