Letta: “Solo insieme all’Udc si vince”

C’è un “male oscuro” che indebolisce il Pd, che soffre per l'”ansia da prestazione” e per l’eccesso di “romanocentricita’”. Lo sottolinea Enrico Letta in un’intervista a ‘la Repubblica’, secondo cui per rilanciare il progetto, il partito andrebbe “de-romanizzato” e andrebbero valorizzati i sindaci e gli amministratori locali, a cui dovrebbe essere assicurata una maggiore autonomia politica. Sono giorni in cui si discute di legge elettorale per le europee e, a parere di Letta, il Pd “non puo’ vivere grazie alle stampelle dello sbarramento”.

Più elusivo, l’ex sottosegretario del governo Prodi, sembra essere sull’interesse di una parte del Pd (Rutelli, in primis) per un rafforzamento dei rapporti con il centro. “Il discorso non mi riguarda – risponde Letta – però quando vedo quelli che storcono il naso di fronte a un accordo di prospettiva tra Pd e Udc, mi preoccupo seriamente. Abbiamo le necessità di dialogare in maniera strutturale con i centristi, non di metterli sullo stesso piano di Di Pietro. Il Pd continua a tenere da parte il problema delle alleanze che, invece, esiste eccome”.

“Il male di cui parlo non è imputabile a Veltroni o a Franceschini… ma è giusto dire quello che si pensa, senza temere il reato di lesa maestà. Il medico pietoso -conclude Enrico Letta – fa morire il malato”.

Edgardo Fulgente

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