Bioetica, Don Gallo: “No ai toni da inquisizione della Chiesa”

“Sono prete da 50 anni, la chiesa è la mia casa: a dividere non siamo noi ma i “diktat” delle gerarchie ecclesiastiche che sostengono gerarchie fanatiche. Per Eluana è finito l’inferno, Peppino Englaro ha agito bene verso la figlia e la legalità. Invece di ascolto e comprensione, ha ricevuto aggressività e chiusura da una Chiesa che pretende a tutti i costi un atto di fede dai non credenti”. Così don Andrea Gallo ha commentato il disegno di legge sul testamento biologico in un’intervista a ‘La Stampa’.

Il sacerdote genovese, fondatore della comunita’ ‘San benedetto’, partecipera’ alla manifestazione a favore del testamento biologico che si terra’ oggi pomeriggio in piazza Farnese a Roma.

“E’ un’aberrazione – ha proseguito il sacerdote – trasformare in legge una convinzione religiosa. La Repubblica non è una teocrazia e deve restare laica. Mi appello al mio vescovo Bagnasco per riportare la Chiesa a servizio dell’uomo e della societa’ invece di imporre convinzioni dogmatiche alla politica. I toni da inquisizione azzerano il messaggio cristiano”.

“La democrazia – ha concluso – non puo’ fondarsi sulla fede ma su liberta’, giustizia e diritti individuali. La legge del Pdl e dei vescovi e’ una violenza, un’offesa alla memoria di Eluana. Nella Chiesa il primato della coscienza personale e’ la base della dottrina e chi lo nega e’ un eretico”.

Quinews

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