Respingimenti migranti: “Pratica attuale, tema desueto”

Il 1° luglio si è attuato l’ennesimo atto di respingimento di 89 persone tra cui 9 donne e 3 bambini senza alcuna possibilità di verifica dei requisiti per la richiesta di asilo politico ed è l’ennesimo intervento in acque internazionali con l’ausilio di strutture dell’Eni che non si riesce a capire a quale titolo concorrano in tali azioni.
“Un gruppo di 89 migranti è stato respinto dalle coste di Lampedusa erano stati soccorsi su un gommone nel Canale di Sicilia a circa 50 chilometri dalla terra ferma, una nave della marina il pattugliatore Orione ha preso a bordo gli stranieri nelle acque internazionali di competenza maltese e li avrebbe quindi trasportati su una piattaforma dell’Agip, una motovedetta di Tripoli avrebbe poi trasferito le 89 persone in Libia da dove erano partite”. (video)
Sulla vicenda esistono ricostruzioni nebulose e si prospetta una versione che i migranti poi ribattezzati extracomunitari siano approdati il 30 giugno a Lampedusa, il giorno dopo, siano stati trasportati sulla piattaforma off-shore dell’Eni al largo di Bahr Essalam per poi essere presi a bordo da una motovedetta libica e raggiunta la Libia portati in carcere. Fine.
Increduli sempre il 30 potevamo apprendere che Gianfranco Fini, Presidente della Camera, aveva definito “immorali” i respingimenti dei migranti senza un controllo necessario a distinguere chi chiede asilo, non si possono automaticamente equiparare i rifugiati al clandestino.
Il monito che arriva il giorno dopo dal Consiglio d’Europa, il Commissario per i diritti umani, Thomas Hammarberg afferma che la politica del ministro Maroni rende praticamente impossibile l’accesso alla richiesta d’asilo politico da parte di persone che ne hanno bisogno, sembrano dire le stesse parole di Fini: ma evidentemente esistono delle sottili differenze se settori della maggioranza si espongono in critiche che rasentano l’offesa nei confronti del Commissario e tacciono sul Presidente Fini.

Aggiornamento APCom:

Roma, 5 luglio – Un gommone con 47 clandestini, 26 uomini e 21 donne è stato soccorso ieri sera a 70 miglia sud di Lampedusa da una motovedetta della gdf: 40 di loro sono stati respinti e imbarcati su una motovedetta libica, mentre 7, a causa delle loro condizioni di salute, sono stati ricoverati all’ospedale di Catania. Ieri pomeriggio intorno alle 16.15 – spiega la gdf – un elicottero ha intercettato il gommone a 70 miglia a sud di Lampedusa, dopo circa un’ora una motovedetta della gdf lo ha raggiunto e lanciato un allarme perchè imbarcava acqua. I clandestini sono stati imbarcati a bordo. Dopo poco sul posto si è recata anche la motovedetta della capitaneria di porto e i medici a bordo hanno visitato gli immigrati: sette di loro sono risultati in cattive condizioni di salute, così sono stati prima portati a Lampedusa poi, intorno alla mezzanotte hanno raggiunto l’ospedale di Catania. Gli altri 40 sono stati imbarcati su una motovedetta libica intervenuta nel frattempo, intorni alle 23, e sono stati riportati in Libia.

Carmelo Sorbera

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