YouTube: c’è chi dice No!

Promossa una protesta da un gruppo di utenti di YouTube preoccupati dall’ondata di aggressioni che molti account stanno subendo da alcuni mesi.
I casi di account sottratti ai legittimi proprietari oltre ad una serie di conseguenze legali per il furto d’identità, è un danno incalcolabile per la perdita del lavoro fatto sul proprio canale.
Gli utenti chiedono una maggiore precauzione a YouTube e che cessino questi attacchi per un utilizzo della piattaforma con la certezza che i propri dati sensibili non vengano violati.
All’origine della protesta l’indignazione di molti utenti per l’attacco informatico subito dal Blog di Claudio Messora, nello specifico www.byoblu.com, a cui è stata rubata l’identità del canale byoblu con il furto di centinaia di migliaia di mail di commenti ed iscrizioni, mentre sui video del canale, sono comparsi banner che incitano al gioco digitale, quello non ufficiale, e molto altro.

Gli hacker o meglio i cracker, si sono impossessati della password dell’account di posta [email protected] ed hanno usato quelle credenziali per impossessarsi del canale YouTube, ovviamente cambiando le password di accesso.

Il furto digitale sta diventando una prerogativa tutta italiana, grazie ad un giochino di pochi secondi, l’operazione chiamata: script kiddie.

Resta da chiarire come Google, permetta intrusioni di questo tipo e le diverse vulnerabilità mostrate ultimamente, come quando postare un commento in un qualsiasi canale, contenente del codice nidificato xhtml, scatenava messaggi impropri sul video a cui era riferito, a volte rimbalzando la connessione su siti dai quali venivano poi inoculati codici dannosi alla salute dei computer.
Non meno sicuri risultano le connessioni ADSL Alice di Telecom e di Fastweb con diversi casi di “facile” decodifica delle password dei modem in comodato e conseguente utilizzo improprio delle connessioni wireless.
Quanto preoccupa gli utenti di YouTube non è isolato alla piattaforma, ma, si ha più di una sensazione che, in Internet, in Italia, sia in atto “qualcosa” e quanto traspare anche dalle parole di Luigi Manconi scritte su www.abuondiritto.it, due giorni prima dell’attacco subito da “byoblu”:
«Siamo da sempre tra i più insofferenti al mondo verso ogni teoria del complotto, della macchinazione del “non è certo un caso che”. Però, per una volta almeno, vogliamo cedere a una ragionevole preoccupazione: forse “non è un caso che” a distanza di 15 giorni il nostro sito, www.innocentievasioni.net interamente dedicato alle questioni del carcere, della privazione della libertà e delle morti all’interno degli istituti penitenziari, abbia subito due attacchi da parte di hacker. Questa volta tra giovedì e venerdì della scorsa settimana sono stati hackerati anche i siti www.italiarazzismo.it e abuondiritto.it, oltre che il server dell’Associazione. Mi limito a ricordare che sono stati questi siti a far conoscere all’opinione pubblica le fotografie del corpo di Stefano Cucchi all’obitorio, le immagini di violenze all’interno di una caserma dei carabinieri di Ferrara, le registrazioni di telefonate relative all’arresto e alla morte di Giuseppe Uva a Varese».

Carmelo Sorbera

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