Israele, Egitto ed Autorità palestinese: uniti contro Hamas?

Israele prosegue le operazioni colpendo i tunnel costruiti lungo il confine tra Gaza e l’Egitto, secondo le testimonianze si sono avute tra le 10 e 15 esplosioni e un’auto è stata colpita direttamente nel tunnel, due i morti ed oltre 25 feriti tra i palestinesi. Confermato che dopo gli attacchi, molti palestinesi hanno attraversato la frontiera per rifugiarsi in Egitto.
Mentre Israele richiama 6500 riservisti per un eventuale ingresso nella Striscia di Gaza, il leader palestinese Abu Mazen discuteva con il presidente Mubarak in Egitto della crisi, e qualche ora fa in conferenza stampa il Ministro degli Esteri egiziano, Ahmed Aboul Gheit aveva denunciato il blocco delle frontiere da parte di Hamas che impedivano gli aiuti alla popolazione.
La denuncia egiziana ed il sostegno a Mazen, le operazioni successive di Israele a scardinare l’area di confine tra Gaza e l’Egitto che permette una via di fuga alla popolazione, possibilità immediatamente attuata, manifesterebbe una logica unitaria al fine di costringere Hamas alla resa, ma questa è solamente un’opinione difficilmente concretizzabile. Una strategia comune tra Israele, autorità palestinese ed Egitto per annientare Hamas ed il suo fanatismo all’origine di questa nuova guerra sarebbe l’inizio di un cammino verso la pace, da più parti nel mondo arabo Mubarak viene accusato di aver taciuto l’intervento di Israele ad Hamas, ma le 285 vittime e gli oltre 900 feriti ci riportano alla tragica realtà.

Carmelo Sorbera

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