PKK: “un’azione di pace”


Su proposta di Abdullah Ocalan, il capo del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), in carcere a vita in Turchia, il PKK ha deciso “un’azione di pace” con l’arrivo di tre “gruppi per la pace”, composti da ribelli curdi del PKK in esilio e le loro famiglie, due dal nord dell’Iraq ed uno dall’Europa, al fine di una soluzione del conflitto curdo in Turchia.
Nel 1999 un’iniziativa analoga fallì con l’arresto da parte delle autorità turche di due gruppi di ribelli.
Lunedì mattina è annunciato l’arrivo simultaneo di trenta persone, tra cui donne e bambini che vivono in esilio dal 1990.
L’azione di pace arriva mentre il governo turco sta preparando le misure per la comunità curda da presentare. La guerra tra il PKK e le forze di sicurezza turche dal 1984 ha causato almeno 45.000 vittime, il Partito pro-curdo (DPT) ha esortato governo di Ankara a “cogliere l’opportunità storica”, fin ad ora il governo ha respinto colloqui diretti con i ribelli sostenendo l’azione militare contro di loro.

Carmelo Sorbera

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