Alitalia-Etihad, arriva Poste con 65 milioni

Negoziato in corso tra banche e Poste per l’ingresso nell’operazione Alitalia-Etihad. “La struttura è stata definita in tutte le sue principali caratteristiche e, come sempre nella definizione di questo tipo di accordi, vanno ora messi a punto i dettagli tecnici per renderla esecutiva”, fanno sapere da Poste Italiane. ”Abbiamo lavorato – si sottolinea – nelle ultime settimane, sempre con grande spirito di collaborazione, per trovare una soluzione che sia in linea e soddisfi le logiche industriali di Poste Italiane azienda pubblica”.

Poste, secondo quanto riferiscono fonti finanziarie, dovrebbe partecipare all’operazione con una quota di 65 milioni di euro. Poste verserebbe questa cifra nella nuova midco ‘cuscinetto’ di Alitalia che verrebbe costituita.

Etihad da parte sua si limita a dire che la compagnia “continua a lavorare con Alitalia al fine di risolvere le questioni aperte relative a un possibile investimento in Alitalia”.

Lupi avverte: ore decisive – L’operazione Alitalia-Etihad è arrivata “alle ore decisive” e “tutti sono chiamati ad assumersi le proprie responsabilità”. A metterlo in chiaro è il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi. “E’ una settimana decisiva, vediamo in queste ore l’evolversi della situazione”, ha sottolineato Lupi. “I tempi erano chiari a tutti: a sindacati, soci e banche. Siamo arrivati alle ore decisive ed è inutile girarci attorno. Etihad aveva posto questioni molto chiare a cui è stata data una risposta altrettanto chiara dal cda di Alitalia. Adesso bisogna tradurre quelle risposte in fatti concreti. L’alternativa è molto chiara e lo devono sapere tutti: è il baratro o lo sviluppo”, ha ribadito il ministro delle Infrastrutture. “Non ci sono altre possibilità. Lo dico con chiarezza anche a una parte dei sindacati perché il tira e molla non è ammesso”.

Al momento, come ha spiegato Lupi, non è prevista una convocazione da parte del governo delle organizzazioni sindacali. In questa fase, infatti, sta all’azienda mediare con le organizzazioni sindacali. “L’azienda – ha spiegato – deve concludere le trattative con soci e sindacati. Gli accordi sottoscritti sono validi e riguardano tre questioni: esuberi, risparmi sul costo del lavoro e contratto nazionale di settore. Qualche sindacato – ha incalzato ancora Lupi – mi sembra non abbia capito molto bene tutte e tre le questioni, che sono parte integrante dell’accordo con Etihad”.

Ma Etihad non sarebbe spazientita per i problemi ancora non risolti della trattativa. “Non mi risulta”, ha dichiarato Lupi. “Etihad ha manifestato la volontà di investire e andare avanti”, ha sottolineato il ministro. “Il governo chiede che si diano risposte definitive a Etihad”, ha aggiunto Lupi sottolineando che anche per “i soci privati il tempo è scaduto”. “Siamo a due giorni dal termine del 31 luglio e il tempo è finito. Non ci sono tempi supplementari”.

I sindacati – “Sarebbe bene capire cosa stanno facendo Poste e gli altri soci e smetterla di cercare di scaricare sul sindacato le sorti di un’azienda che è invece in mano agli azionisti”, ha replicato il segretario generale della Cgil Susanna Camusso. Per il leader della Uil Luigi Angeletti, “il sindacato è stato usato come alibi per coprire i conflitti tra gli azionisti”. Mentre il leader della Cisl Raffaele Bonanni auspica “che finisca questa via crucis e che non ci siano più ostacoli” alle nozze tra Alitalia e Etihad. (Adnkronos)

Quinews

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