INTERVISTA A ENZO DE SANTIS, SINDACO DI PONZANO ROMANO
“ORGOGLIOSO DI ESSERE RIUSCITO A MANTENERE AL MINIMO LA PRESSIONE DELLE TASSE, TRA LE PIU’ BASSE A LIVELLO NAZIONALE E DEI LAVORI PER LA VALORIZZAZIONE DEL CENTRO STORICO, I NOSTRI LUOGHI RICCHI DI STORIA E SPIRITUALITA”
Sindaco, come va il Comune di Ponzano?
“Va come tutti i Comuni d’Italia che cercano di tenere la schiena dritta nonostante tutto remi contro: dalle finanze che scarseggiano al groviglio normativo che impone ai nostri dipendenti, ragionieri su tutti, di stare sempre con le carte in mano per applicare e interpretare bene le leggi che mutano di continuo”.
Fare il Sindaco di un piccolo Comune, in momenti di crisi, non è di certo facile. Missionari o eroi?
“Né l’uno e né l’altro. Amministriamo con tanto cuore e con molta testa. Servono passione e lucidità. Lavorare bene per i propri luoghi è una delle cose più belle che possano capitare ad un essere umano nell’arco della propria vita. Le difficoltà sono tante ma chi fa il Sindaco lo sa e, ogni giorno, si rimbocca le maniche per fare il proprio dovere”.
Quale finora la più grande soddisfazione del suo mandato e quale la grande delusione?
“Se vedo negli occhi dei miei concittadini la voglia di lavorare insieme, non mi sento di poter parlare di delusioni. Le difficoltà ci sono, non posso negarlo, ma devono servire come stimolo a fare sempre meglio e a non arrendersi di fronte a un piccolo incidente di percorso. Posso, al contrario, ritenermi pienamente soddisfatto per la realizzazione, con non pochi sacrifici, del casello autostradale Ponzano Romano – Soratte; ma di progetti andati a buon fine ce ne sono tanti e tutti di egual importanza. Pienamente orgoglioso di esser riuscito a mantenere al minimo la pressione delle tasse, tra le più basse a livello nazionale, ma anche dei lavori per la valorizzazione del centro storico. Gli scorci restaurati, la pavimentazione e la riparazione di alcuni fabbricati, anche privati, regalano un’atmosfera magica al borgo e sono un fondamentale arricchimento a livello architettonico e storico del nostro paesino. Nominerò anche la realizzazione di un piano regolatore consono alle esigenze dei cittadini e i vari servizi sociali erogati in quest’anno”.
Lei è stato anche Presidente dell’Unione dei Comuni Valle del Tevere-Soratte. Può essere l’intercomunalità la soluzione per aiutare i territori?
“Sì, se l’intercomunalità viene intesa e vissuta come effettiva collaborazione tra più Enti Locali per raggiungere con più forza e maggiore determinazione risultati condivisi e comuni (ad esempio lo sviluppo economico dello stesso territorio); no, se invece significa azzerare le identità di ciascuno per far posto ad una melassa indistinta e imprecisa. Dati i tempi, la sfida per i piccoli Comuni è ardua ma con un serio lavoro di squadra, soprattutto a livello sociale e culturale, si potrebbero fare buone cose nell’individuare le soluzioni”.
Monastero benedettino di Sant’Andrea, Chiesa e convento di San Sebastiano, Chiesa di San Nicola di Bari. Il Giubileo voluto da Papa Francesco in che modo potrebbe diventare un’occasione anche per Comuni come il suo?
“I nostri sono territori ricchi di storia e pieni di spiritualità. Il Giubileo può contribuire a farli conoscere meglio e di più. Compito di chi amministra è quello di creare le condizioni affinché questo accada. Da questo punto di vista anche a Ponzano stiamo lavorando per cogliere l’occasione e non farci trovare impreparati”.
Pare che l’origine di Ponzano sia collegata al Tevere. Quanto è importante anche per lo sviluppo di tutto il territorio questo fiume?
“È essenziale al pari delle strade che collegano tutti i nostri paesi. Può essere un asse geografico decisivo. Tutelarlo, recuperarlo ad un pieno discorso turistico, anche con un moderno piano che preveda nuove forme di creatività, attraverso il potenziamento dello sport, delle attività ricreative e dei trasporti è la sfida che abbiamo di fronte”.
Lo chiediamo a tutti i Sindaci. Immagini di parlare direttamente al Presidente del Consiglio. Cosa gli chiederebbe di fare?
“Di pensare come Sindaco e di agire come Presidente del Consiglio: solo così potrà riuscire a intercettare i bisogni delle persone, capire i loro desideri e realizzare ciò che serve per davvero. A cominciare dall’abbattimento delle tasse e dall’incremento dell’occupazione, le vere riforme da compiere”.